7184
post-template-default,single,single-post,postid-7184,single-format-standard,cookies-not-set,mkd-core-2.0.2,mikado-core-2.0.2,ajax_fade,page_not_loaded,,onyx-ver-3.3, vertical_menu_with_scroll,smooth_scroll,fade_text_scaledown,wpb-js-composer js-comp-ver-6.4.2,vc_responsive

Le Difficoltà dell’Idroelettrico. Un Nuovo Contesto Congiunturalmente Sfavorevole

Nuovamente in forte difficoltà i Produttori Idroelettrici oggi colpiti da basso prezzo dell’energia, siccità, pressione fiscale ed anche coronavirus.
Il nuovo crollo dei prezzi dell’energia malissimo si coniuga con una nuova preoccupante siccità, oltre alla pressione fiscale dettata da canoni e sovracanoni per i quali oggi nessuno sconto è accordato.
A questi tre fattori si sommano le problematiche legate al coronavirus, cagionanti parecchie difficoltà a quei soggetti che devono realizzare entro i termini le nuove centrali. Alcune aziende difatti non sono oggi nelle condizioni di rispettare i tempi di consegna dei componenti elettromeccanici ed in diverse regioni i competenti funzionari della Pubblica Amministrazione, precauzionalmente, hanno sospeso ogni incontro con il pubblico quindi anche con tecnici e titolari di progetti idroelettrici. In merito Assoidroelettrica da giorni ha già richiesto alle competenti autorità uno slittamento dei termini imposti alla fine lavori di nuovi impianti, posizione poi condivisa da altre associazioni.


Dalla tabella sottoriportata si evince come da inizio anno il prezzo medio dell’energia sia sceso fin quasi a raggiungere i valori della primavera 2016.
A fronte di previsioni per l’intero 2020 di valori superiori ai 60 €/MWh il contesto attuale coglie alla sprovvista un importante numero di aziende.


Fonte: G.M.E. – mercatoelettrico.org




Gli impianti più colpiti dai bassi prezzi dell’energia sono indubbiamente i più fragili, ovvero quelli ad acqua fluente che in alcun modo riescono a valorizzare la risorsa modulando. Infatti osservando il grafico sottostante, riferito alla giornata odierna, è possibile notare come gli impianti a bacino o serbatoio, complice la siccità che non permette il funzionamento a pieno carico nelle ventiquattro ore, modulando la produzione nelle ore del mattino e del tardo pomeriggio possano assicurarsi ricavi superiori in misura del 15-20%.



Fonte: G.M.E. – mercatoelettrico.org




Come accennato in gran parte d’Italia torna a far preoccupare la siccità. Tra le zone più colpite vi è indubbiamente l’intera dorsale appenninica, totalmente sprovvista di neve, oltre ad una porzione del territorio alpino dove le precipitazioni da tempo sono assai scarse.


In tale contesto risulta assai difficile, soprattutto per gli impianti di più modeste dimensioni, sopportare il versamento di canoni e sovracanoni che si ricorda, sono sempre riferiti ad una normale disponibilità della risorsa. Per effetto del combinato tra prezzi dei canoni e scarsa disponibilità di risorsa diversi impianti si troveranno a riscontrare un’incidenza di canoni e sovracanoni di 15/17 €/MWh, laddove, si ricorda, come si evince dalla tabella soprariportata, attualmente i prezzi dell’energia registrano valori minimi al di sotto dei 25 €/MWh.


In merito alla grave situazione descritta, Assoidroelettrica ha deciso di tenere un nuovo ciclo di incontri con l’intero arco istituzionale, teso a valutare assieme le possibili azioni di tutela da porre in essere.